mercoledì 5 novembre 2008

Spazio alchemico: Cappella di San Severo a Napoli

“…Il segreto della forma sta nel fatto che essa è confine, essa è la cosa stessa, e nello stesso tempo, il cessare della cosa, il territorio circoscritto in cui l’essere e il non più essere della cosa sono una cosa sola…”

(Georg Simmel)

Girovagando nei vicoli del centro storico napoletano non è difficile imbattersi nella famosa Cappella di San Severo. Circa la figura leggendaria del conte Raimondo di Sangro si è scritto molto, forse troppo e perciò non giova, in questa sede, ripetere cose scritte altrove e con più competenza; tralascerò le vicende storiche e tecniche riguardanti il principe e il suo operato sebbene sarebbe di sommo interesse indagare la sua opera da un punto di vista estetico- semiologico cosa che mi ripropongo di fare in un non ancora precisato tempo futuro.Mi interesso, in questo scritto, delle valenze architettoniche della sua massima opera: la Cappella e il suo contenuto.Qualche spunto emozionale sulla fusione fra il contenitore ( la cappella) e il contenuto (le sculture in essa presente) tralasciando una descrizione troppo tecnica e quindi algida di significati. Il dato di fatto incontrovertibile è lo stupore e lo sgomento che pervade quanti varcano la soglia della cappella; la scena che si osserva appena entrati è travolgente; l’osservatore non può contemplare perché è immerso in un ingranaggio di sensazioni capace di confondere le idee, e di sopraffare emotivamente. L’attenzione è continuamente spostata in tutte le direzioni spaziali per coagularsi dopo qualche attimo sulla scultura raffigurante il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, opera di intensità espressiva inusitata anche per un virtuosismo esecutivo stupefacente, rappresentante vero punto focale della cappella. Il presbiterio è letteralmente occupato da una cascata marmorea raffigurante la Deposizione che defluisce ai lati dove sono collocati a sinistra la pudicizia dello scultore Antonio Corradini e a destra il disinganno di Francesco Queirolo opere queste di una notevolissima ed elegantissima fattura.

La cappella in quanto involucro non è di particolare interesse architettonico essendo uno spazio tardo-rinascimentale senza nessun dinamismo e/o virtuosismo architettonico;il contenuto, invece, è il vero protagonista dello spazio interno alla cappella: esso è debordante,supera la massa critica dell’essere contenuto per diventare spazio esso stesso e come una piazza colma di persone perde la sua identità spaziale per divenire spazio vivente.il contenuto dà vita ad uno spazio emozionale policentrico e allora contenuto e contenente divengono un tutt’uno. Le sculture creano uno spazio dinamico nel quale sembra di ascoltare il suono del movimento e il flusso dei pensieri di quante sculture orbitano intorno all’unico punto fisso e silenzioso rappresentato Cristo Velato.Siamo in presenza di uno spazio “drammatico” come altri pochissimi esempi della Napoli BaroccaI panneggi delle sculture realizzati con tecniche alchemiche sono carichi di tutte le inquietudinidel barocco e già profetizzano, nella loro compiuta levigatezza, i fasti di un illuminismo prossimo a venireTutta l’energia, l’inventiva, la filosofia di Raimondo di Sangro di San Severo è cristallizzata in questo meraviglioso spazio. Le sue pur stupefacenti macchine anatomiche non sono nulla rispetto all’intensità emotiva e della carica umanistica che egli, tramite la sua opera, è capace di restituirciLo spessore umanistico è qui , in questi lucidi e sublimi marmi che operati da mani sapienti e da una mente fervida ci ricordano dell’unico e solo scopo della sua ricerca umana: l’arricchimento e la sublimazione dello spirito attraverso la manipolazione della materia.

3 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Sbalorditivo davvero...siamo sintonizzati. Apprezzo molto il taglio 'spaziale e volumetrico' che hai dato alla cosa...completa il mio, e sono entrambi prossimi all'esoterico. Ciao

5 novembre 2008 alle ore 14:15  
Blogger Unknown ha detto...

Hi Claudio
Thanks for the comment on my Blog. I wish I could read yours. Could you put a translator to English on??

10 novembre 2008 alle ore 17:21  
Blogger Claudio ha detto...

Patricia
It is a great idea!
the traslator is on line!

11 novembre 2008 alle ore 03:12  

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